Qual è la qualità del segnale audio trasmesso tramite bluetooth?

Bluetooth o Lightning, non importa: la transizione alla trasmissione digitale ha permesso di migliorare la qualità del segnale audio trasmesso.

A riferirlo sono gli esponenti del gruppo a cui si riferiscono JBL, AKG e Harman Kardon, che ora preferiscono seguire la strategia della Apple e puntare sulla trasmissione del segnale senza fili. Il futuro dell’ascolto della musica è senza il jack non solo stando alle parole dei ricercatori della Apple, ma anche del personale di altre aziende-produttrici degli smartphone, come la Intel.

Già oggi si cerca di rendere la vecchia interfaccia da 3,5 millimetri obsoleta per produrre dei gadget USB di una qualità più alta, in modo da aumentare le potenzialità del Bluetooth. Sempre più persone preferiscono passare al Bluetooth per ascoltare un audio di qualità, il tutto senza spendere troppo e senza perdere qualità audio attraverso la trasmissione Bluetooth.

Non è un caso, del resto, se la gamma dei prodotti Bluetooth è cresciuta a dismisura negli ultimi tempi. Sostituire il jack con un connettore Bluetooth è altresì un investimento molto semplice per le aziende che potrebbero guadagnarci su non poco. Il ritorno dell’investimento è assicurato anche per via della grande popolarità di cui godono dei dispositivi simili.
Secondo Armin Prommersberger, il Vice President of Technology della Harman, la trasmissione digitale permette di migliorare ulteriormente la qualità del segnale audio trasmesso per mezzo del Bluetooth. Già oggi molti dispositivi sono in grado di veicolare un segnale a 24-bit, ma si stima che già tra qualche anno gli smartphone potranno trasmettere un segnale audio a 32 bit. Il segnale viene preso dal dispositivo digitale, il che a sua volta consente di creare un suono migliore nelle cuffie.

Grazie alle tecnologie sofisticate del settore, l’esperienza di ascolto potrà divenire ancora migliore. Basti pensare alla tecnologia di filtrazione dei rumori esterni come la NXTGen Active Noise Cancellation. Quest’ultima permette alle persone d’impostare i suoni esterni che si vogliono eliminare per godere di un’esperienza d’ascolto senza interferenze. Tecnologie dell’audio digitale come la TruNote permette di calibrare il suono in relazione a come sono indossate le cuffie. Senza dimenticarsi di ShareMe, una tecnologia che offre la possibilità di ascoltare l’audio digitale anche su un altro paio di cuffie.

Certo, ancor oggi esiste il problema della bassa autonomia delle cuffie wireless, un fattore che potrebbe limitare la scelta di un modello di questo genere. Sempre secondo il signor Prommersberger, però, questo ostacolo sarà superato negli anni a venire, anche grazie allo sviluppo di nuovi gadget, nonché per via dell’abitudine dei clienti a ricaricare le cuffie frequentemente.

Eppure già oggi sono in vendita delle cuffie Bluetooth in grado di trasmettere la musica per ben 8 ore di fila. Basti pensare al modello JNL Reflect BT Mini. In futuro, – si pensa, – verranno create delle cuffie che potranno funzionare senza interruzioni per quasi 20 ore.

Quel che certo è che la trasmissione cablata dell’audio sta cadendo sempre di più nell’oblio, anche perché ormai non è in grado di sostenere la concorrenza con l’audio digitale.